Oggi ho avuto l'onore di intervistare Micol, aka @yellow_daffy_writer su Instagram, autrice di romanzi teen romance. In questo caso parleremo di Io e te, è grammaticalmente scorretto.
Di cosa tratta il tuo libro. Di che genere è e con che stile è scritto?
Il mio libro tratta di amore tra i banchi di scuola, quindi parliamo di un teen romance. Lo stile è piuttosto ironico, o meglio auto-ironico, dato che quando lo scrissi, a suo tempo, mi riferivo proprio alla mia storia d'amore tra i banchi di scuola. Cioè, ehm... a quella che avrei voluto.
Quali sono i tuoi personaggi protagonisti?
La protagonista, che narra in prima persona, è Marinella, per gli amici Nelli, cioè il mio alias a 16 anni. Un po' suonata, campionessa mondiale in seghe mentali e innamorata per definizione. Il lui della situazione invece è un idiota. Si chiama Mattia, è un compagno di classe di Nelli e vuole che lei gli dia delle ripetizioni. Anche il resto dei compagni giocano un importante ruolo come co-protagonisti.
Cosa ti ha ispirata di più per il libro?
La mia cotta gigantesca per *** [censuro il nome sul forum]... Sì, non gli ho nemmeno cambiato il nome.
Parlami un po' di più del rapporto che c'è tra Marinella e Mattia.
Nelli e Mattia sono compagni di classe: lei ha una cotta stratosferica per lui, nonostante non abbia davvero nulla di speciale. A renderlo speciale sono i viaggi mentali; Nelli è una sognatrice accanita che idealizza un semplice ragazzino come un principe azzurro. Forse proprio per questo Mattia sceglie lei per chiedere un favore: rischia di venire bocciato e gli servono ripetizioni in tutte le materie. Il loro rapporto inizia così e piano piano si costruisce grazie ad una conoscenza sempre più profonda l'uno nei confronti dell'altra. Partite di calcio, amicizia con i rispettivi fratelli, feste di classe e un supplente di ginnastica un po' esoterico contribuiscono a saldare un legame che cresce ogni giorno più forte. Anche se idealmente Nelli è già innamorata di Mattia, capisce che forse i suoi sentimenti potrebbero essere più reali del previsto. Mattia, invece, scopre che la casinista e un po' appiccicosa Nelli ha in realtà un animo dolce e altruista che gli scombussola i piani e lo convince a dirle la verità.
Qual è la verità? Leggere per scoprire.
In che modo le sottotrame dei compagni di classe, accompagnano la trama principale?
Dunque, nella classe di Nelli e Mattia ci sono una ventina di persone che incarnano le personalità più tipiche di sempre: il figo di turno, la secchiona, il pervertito, la capoclasse, le galline incattivite, il ragazzo serio, la sportiva, la dark, la gossippara, lo sfigato, la straniera, la migliore amica timida, il migliore amico gay e altri mille stereotipi che ci piacciono. Tra i ragazzi non sempre scorre buon sangue: ci sono litigi, incomprensioni, dissapori, ma allo stesso modo amicizie nascenti, prime cotte e coppie che arriveranno addirittura a sposarsi alla fine dei 3 libri. La protagonista intesse legami con ognuno di loro, nel bene e nel male, ed essendo tutto narrato in prima persona, abbiamo modo di affezionarci direttamente alle varie sottotrame. Complice anche il supplente di cui sopra, Nelli trova nella sua classe non solo un cumulo di disagiati, ma anche un gruppo di amici veri e propri, con cui si arrabbia e collabora, fino ad un finale in cui non sarebbe stata la stessa persona senza di loro.
Cosa ami e cosa non sopporti del tuo libro?
Amo che sia una storia collettiva: Nelli e Mattia non monopolizzano sempre la scena, perché i filoni narrativi degli altri compagni si sovrappongono in un perpetuo dramma adolescenziale. Amo l'ironia di Marinella, il fatto che Mattia non sia un bello e dannato, ma il classico "Calcio, amici e non mi rompere le palle". Amo anche che sia nato come un gioco su una piattaforma gratuita e che sia arrivato dov'è ora grazie a chi ha sempre sclerato insieme a me. Amo che grazie a loro io sia riuscita anche a scrivere e pubblicare 2 sequel, rendendolo praticamente una trilogia.
Non sopporto, invece, di aver fatto riferimenti così espliciti alla mia vita reale di allora, perché quando è stato pubblicato mi sono trovata in imbarazzo e difficoltà, più che esserne felice.
Come hai vissuto la pubblicazione?
Ecco, a tal proposito, qui bisognerebbe aprire un vaso di Pandora. La pubblicazione l'ho vissuta malissimo. Non è stata colpa della casa editrice; loro sono stati gentilissimi e professionali, ma quei tre mesi per me hanno rappresentato un incubo. La storia l'avevo scritta tra il 2011 e il 2013, poi nel 2016 è arrivata la proposta editoriale. In tutti quegli anni nessuno dei miei conoscenti della "vita reale" sapeva della mia passione, quindi se io avessi accettato di firmare il contratto avrei dovuto "svelare il segreto". Il primo scoglio è stato quindi far sapere alla mia famiglia e ai miei amici che mi piaceva scrivere, il secondo è stato dire cosa mi piaceva scrivere. Ci ho messo tanto per affrontare questi step e nel frattempo, spesso ventilavo l'ipotesi di far finta di non aver mai ricevuto la proposta e continuare per la mia strada tranquilla. Non sono diventata un'autrice di fama mondiale con questo libro pubblicato, però uscire dal mio anonimato è stato difficile. Più difficile ancora spiegare a Mattia e gli altri compagni di classe perché si trovassero in un libro. Per il resto, comunque, pubblicare con quella CE è stato una figata: l'editing, la scelta della copertina, le interviste, tutto. E' stata un'avventura, però a posteriori mi rendo conto che non è stata gestita così bene come avrei voluto e se potessi cambiare qualcosa, non cambierei il fatto di aver pubblicato, ma il fatto di non aver pubblicato in self-publishing. Con le conoscenze che ho ora so che avrei fatto un lavoro migliore e non per tirarmela, ma perché ho conosciuto veramente questa CE solo negli ultimi due anni.
Qui sono curiosa, ti ha sempre appassionata il teen romance, anche al di fuori della scrittura? Quali sono le opere che ti hanno influenzata di più?
Sicuramente il romance è il mio genere preferito e il teen romance per me non è che un ramo dello stesso. Mi piace leggere di scuola e compagni, cose così, ma anche guardare teen drama come SKAM e simili. Le scrittrici che più hanno influenzato il mio stile sono Sofie Kinsella e Holly McQueen, ma non nego il fatto che non leggo tantissimo e che se leggessi di più, troverei altre autrici simili da cui trarre ispirazione!
Da quanto tempo scrivi e perché non ne hai parlato da subito con i tuoi genitori?
Scrivo, nel senso vero e proprio del termine, dalla prima superiore. Prima disegnavo molto e illustravo ad alta voce le dinamiche tra i protagonisti dei miei scarabocchi. Poi ho trovato una buona mediazione con il fumetto, ma dalla terza media il disegno era diventato un "rallentamento" e l'ho abbandonato. Quando ho iniziato le superiori, avevo scritto già tre storielle, che conservo gelosamente in ammassi di foglietti e quadernini. Ma poi la mia compagna di banco mi ha fatto conoscere le piattaforme di pubblicazione online ed è stato amore a prima vista. Il motivo per cui non l'ho mai detto ai miei (e tuttora fatico a dirlo alle persone della mia quotidianità) è che sono molto riservata. Quando scrivo metto tutto sul piatto, letteralmente tutto. Anche se non parlo direttamente di me, sono me stessa al 100% e nella vita normale non accade quasi mai. Tendo ad essere controllata, a tenere molto di ciò che penso e spero per me stessa. Non sono timida, non è quello, però amo essere controllata e compiacere il prossimo e a volte perché questo venga bene, oscuro un po' chi sono.
Come ti ha trovato la casa editrice?
Prima di scrivere su Wattpad, utilizzavo una piattaforma di pubblicazione online che si chiama EFP Fanfiction. Io e te se ne stava lì da un po' di anni, ma nonostante il tempo passato aveva un buon seguito e rientrava tra le 40 storie più seguite del sito. La casa editrice faceva scouting proprio in quegli ambienti. Una loro editor lesse la storia e decise di farmi la proposta: quando lessi il messaggio ebbi un infarto.
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