A aveva una sorella gemella, purtroppo nata morta. Sua madre, in suo onore, assegnò come suo secondo nome quello che doveva appartenere alla sorella.
Questa disgrazia ha sempre turbato molto A. Specialmente quando una sera nota con la coda dell’occhio un’ombra attraverso lo specchio.
Rinchiusə in una dimensione tale e quale alla nostra, privə di ogni ricordo, A è unə stregonə potentissimə.
L'unico modo per frenare i suoi poteri poteva essere quello di intrappolarlə nel nostro mondo.
Quando, improvvisamente, B si manifesta a bordo di un'aeronave. Nelle sue mani un carillon magico in grado di risvegliare i poteri dellə stregonə, con lo scopo di salvare la sua terra.
Riuscirà A a controllare i suoi poteri, o essi provocheranno la distruzione di ogni cosa?
A è un agente di viaggi del tempo.
La sua agenzia provvede a organizzare e guidare gruppi di turisti per brevi viaggi alla scoperta di varie epoche.
Durante uno dei tanti viaggi però sovviene un problema tecnico che blocca la comunicazione inter-temporale.
Riuscirà il viaggiatore del tempo, grazie alle sue risorse, a salvare tutte le persone che gli sono state affidate?
Considerati gli ultimi, terribili avvenimenti e il bisogno attuale di dare voce a quel silenzio assordante che ha sepolto le nostre emozioni per tanti anni...
ho deciso di creare “Per mano”.
Un’iniziativa volta a incentivare il lavoro degli artisti, in primis degli scrittori, nella manifestazione delle proprie emozioni tramite la parola scritta.
IN CHE SENSO?
Aveva iniziato a giocare a Pokémon Go da poco. La sua ragazza lo convinse a entrare nella sua stessa squadra. Per un po' di tempo andò bene, giocavano insieme, conquistavano palestre, catturavano Pokémon. Quando la loro relazione finì a causa di un giocatore della squadra nemica. "Avremo la nostra vendetta" gli disse il suo Pokémon Compagno, sempre al suo fianco, nella buona e nella cattiva sorte.
Ogni anno la regina del Regno della Biblioteca esigeva un tributo da parte dei suoi sudditi: ognuno di loro doveva portare un seme, un germoglio, o una pianta da aggiungere nel suo splendido parco. Essa sarebbe divenuta parte integrante della Biblioteca, reggendo gli scaffali e i libri. Un giorno giunse a corte uno straniero. Con sé portò una strana pianta e ne fece dono alla regina. Questo evento segnò l'inizio della distruzione del Regno.
Ognuno di noi nasce con la possibilità di vedere un solo colore.
Chi può vedere il verde, chi il giallo, chi il blu, o il rosso. Una limitazione che diviene potere a tutti gli effetti quando ti permette di vedere qualcosa che non tutti riescono.
Si creano, di conseguenza, dei team formati necessariamente da persone che riescono a vedere colori diversi, così da essere più efficienti.
Squilla il telefono. Sei abituato a quel rumore e non sei sorpreso. Rispondi. "Salve, vorrei prenotare un posto per il pub Da Paolo e Francesca, nella Foresta dei caduti". Controlli quindi sul libro delle prenotazioni. Rispondi. La tua voce trema "Sono molto spiacente... Non c'è più posto". Non si sa mai come potrebbe reagire un demone a una risposta negativa. Fare il centralino al Purgatorio è proprio una tortura!
Siete un calzolaio molto stimato, come lo era vostro padre prima di voi e il padre di vostro padre prima ancora. Le vostre scarpe calzano ogni taglia, sono bellissime e lucidate a dovere. Paiono quasi magiche. Un giovane entra nel vostro negozio e gira tra gli scaffali, scoprendo un bel paio di stivali.
"Hai proprio buon gusto. Sei interessato agli stivali delle sette leghe, giovane?" gli chiedete.
Il protagonista è appena deceduto e nello scendere le scale verso gli Inferi si accorge che sta dimenticando i suoi sentimenti, le sue emozioni. La paura di non provare più niente si fa spazio nella sua mente, così fugge dalla Morte tentando di risalire le scale. Nasce un fantasma. 👻
Possediamo una terra in un paese dimenticato da Dio. Ogni casa è collegata da un sottile filo rosso, che per qualche ragione parte da un mausoleo. Gli abitanti tengono con cura il loro filo, ci parlano, lo ascoltano, come se fosse vivo e il filo risponde loro. A volte condannandoli a morte, altre premiando le loro scelte. Nessuno di loro ha la minima intenzione di lasciare la propria casa, forse per paura. Essi parlano di feroci creature infernali, pronte a punirli per i loro peccati. I nostri affittuari non si fanno sentire, non ci pagano da un po' e si avvicina ormai la data dello sfratto. Siamo quindi costretti ad andare ad avvisarli di persona. 🏕️
Il protagonista è fissato con il suo nuovo videogioco, tanto da collezionare centinaia di ore di gioco, platinare le missioni principali, ottenere tutti i trofei, ed essere conosciuto nella versione online come il giocatore che non cede facilmente il suo primato in classifica. Tutti i suoi amici si trovano nel gioco, non nella vita reale, ma cosa succederebbe se uno di questi morisse e il suo avatar continuasse a essere attivo? 🎮
Siamo abituati a pensare a un robot come a una creazione umana di freddo metallo, priva di empatia ed etica. Immaginatevi quindi un mondo in cui esistano androidi capaci di mostrare un volto diverso in base alla persona che si trovano davanti, un volto a loro famigliare e la cui visione dà conforto. Il loro ideale di bellezza o di virtù estetica. Delle maschere pirandelliane, che implichino un nuovo tipo di intelligenza sociale nell'androide: chiamiamola "empatia artificiale". 🤖
