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Come è nato il mio book blog?


Oggi ho deciso di raccontarvi la storia di come ho trasformato il mio vecchio blog in un blog letterario. Personalmente non sono mai stata un’accanita lettrice, ma un’amante dei libri in generale: il sentimento che provo per i libri è più ‘platonico’ possiamo dire, mi è sempre piaciuto esplorare luoghi incantati pieni di libri, come possono essere le librerie, o le biblioteche. Rimanevo per minuti ad ammirare i libri nel loro insieme: la copertina, la storia che quel libro conservava, l’impaginazione, la struttura in generale. È da sempre mia abitudine cogliere un libro dallo scaffale, osservarlo attentamente, annusarlo, esaminarlo, per poi rimetterlo al suo posto e passare a un altro. Nel periodo precedente all’università, durante – in cui leggevo praticamente solo manuali e monografie – e in quello posteriore leggevo di rado romanzi. È davvero difficile che un libro mi conquisti a tal punto da invogliarmi a leggerlo, perché sono sempre stata molto selettiva. A volte mi sono dovuta imporre di leggere determinati libri, perché mi sarebbe stato utile magari in futuro conoscerne il contenuto, nonostante questi non mi interessassero davvero. Non trovavo quasi mai il tempo per leggerli.

Per me la lettura è sempre stata un rituale, qualcosa di sacro e molto faticoso, perché la mia capacità di concentrazione non è delle migliori. Per questo il libro doveva avermi già conquistata ancora prima di aprirlo.

Un giorno, navigando su Facebook, mi imbattei in una pagina dedicata a un libro, “Dream Hunters” si chiamava. Se non era stato il titolo ad acchiappare la mia attenzione, sicuramente avevano funzionato i post della pagina che vertevano su una tematica fiabesca. Si trattava di un genere che stavo approfondendo in quel periodo: avevo letto le fiabe di Andersen, Il mago di Oz, Alice nel paese delle Meraviglie, e altre opere classiche della letteratura per ragazzi. Mi dette il colpo di grazia la biografia dell’autrice, che prometteva bene. Quindi comprai il libro, lo ottenni e lo lessi. Fu una cocente delusione, mi sentii quasi tradita da quell’opera, proprio perché mi aveva fatto delle promesse che non aveva mantenuto. Scrissi una recensione inviperita, la mia primissima recensione su questo blog, una delle più puntigliose e analitiche probabilmente.

Fu da quel giorno che iniziai la mia “carriera” di book blogger.


Lo sfogo


La mia prima recensione, come vi ho raccontato, è stata uno sfogo contro un libro che non mi era proprio andato giù. Fu allora che scoprii il magico mondo delle recensioni. Grazie a quel post, compresi che mi piaceva scrivere le mie opinioni riguardo ai libri che leggevo, così continuai. Pubblicai questa volta la recensione di un libro che mi era piaciuto abbastanza. Avevo deciso già allora di recensire solo libri poco conosciuti, perciò miravo agli autori emergenti che seguivo sul gruppo del NaNoWriMo italiano (National November Writers Month) e alle pagine su Facebook dedicate alla scrittura.

Le recensioni per me erano diventate un divertente passatempo, potevo sfogarmi un po’ dal nervosismo che in quel periodo – quello della laurea – avevo costantemente addosso.


Contatti


Dopo aver scritto qualche recensione di libri di autori che più o meno conoscevo, fui contattata da un taccuino editoriale, che mi dava la possibilità di scegliere, da una lista di libri (che variano mensilmente), un libro che mi interessasse in particolar modo. Probabilmente erano stati attirati al mio blog dalle recensioni che avevo pubblicato, pensai, quindi scelsi un libro. Questo mi fu recapitato dopo un po’ di tempo, lo lessi e lo recensii. Man mano che scrivevo nuove recensioni, sempre più agenti letterari, autori e case editrici mi contattavano, speranzosi di ottenere anche loro una recensione per il loro libro in uscita.

Fu allora che decisi che dovevo impormi dei limiti, perciò scrissi sul mio sito qualche regola che chi avesse voluto inviarmi il suo manoscritto avrebbe dovuto rispettare.


Ondata di email


Non trascorse molto tempo prima che la mia casella di posta elettronica venisse invasa da richieste per le recensioni. Tra queste c’erano autori che semplicemente mi inviavano i dati dei propri libri, come invitandomi a comprarli, altri che si presentavano con email formali e non andavano oltre, altri mi chiedevano se avessi potuto recensire i loro libri con gentilezza, altri ancora mi spedivano immediatamente il libro senza alcuna anticipazione. Insomma, un macello.

Quando la situazione cominciò a farsi pesante, ne presi le redini e cominciai a creare liste dei libri che avrei recensito, evitando quelli che uscivano dal tema che mi ero imposta sul mio sito web. Se volevo fare un bel lavoro, doveva esserci un criterio nelle mie pubblicazioni.

Mi ci volle un po’ ad abituarmi a dire di no, ammetto di non esserci riuscita ancora del tutto. Spesso mi arrivano email di libri che vanno fuori dal tema del blog e le accetto, magari perché la trama mi ha interessata, oppure per via della gentilezza particolare dello scrittore, o scrittrice, che mi ha contattata. Mi metto la zappa sui piedi da sola in pratica. Questo è un problema del mio atteggiamento verso il lavoro che sto ancora cercando di correggere.


La presa di coscienza


È stato solo dopo aver visto quante persone sembravano interessate al mio blog che ho compreso di essere entrata nella cerchia dei book blogger. Un’autrice mi ha addirittura consigliata a un altro blogger per prender parte all’organizzazione di un blog tour – termine che indica una serie di pubblicazioni riguardo allo stesso libro, da parte di book blog diversi, organizzate per un breve periodo di tempo, in genere assegnando un giorno a un blog, un altro giorno a un altro e così via.

Da quel giorno tutti avevano cominciato a definirmi addirittura “esperta”, per questa ragione un po’ mi gongolavo e un po’ mi sentivo in colpa, perché di esperienza in realtà ne avevo ben poca.

Mi ero costruita velocemente un blog letterario, senza neanche accorgermene e le mie recensioni erano apprezzate dal pubblico.

Ero emozionata, perché mi faceva piacere aiutare altre persone che avevano come me la passione per la scrittura. Inoltre per me era una possibilità in più per leggere nuovi libri e scoprire nuovi autori senza spendere troppo denaro. I libri costano e proprio per questa ragione è difficile per molte persone accedervi.


Evoluzione


Con il tempo, il mio blog sta prendendo una forma sempre più definita. L’unica cosa che non è mai cambiata è il mio obiettivo: il sito è nato come book blog dedicato ai giovani scrittori, ai self-publisher e alle piccole case editrici e ha continuato su questa linea fino ad oggi. Per il resto si è evoluto, divenendo uno spazio aperto per tutti gli autori che, come viandanti, si aggirano sull’Internet alla ricerca di un luogo che li possa valorizzare al meglio. Da autrice, capisco pienamente il bisogno di ogni autore di sentirsi letto, apprezzato, realizzato nella sua carriera di scrittore. Proprio questa mia sensibilità dona carattere al mio blog. Sono molto critica, certo, con me stessa come con gli altri, ma riesco spesso a empatizzare con l’autore, a comprendere i moti creativi che l’hanno spinto verso una determinata scelta narrativa. Perciò, pur non trovandomi spesso d’accordo con alcune direzioni prese dagli scrittori, riesco comunque a comprendere che la mia visione è soggettiva e che possono esserci stati tanti pensieri, tanti sogni, tante speranze dietro a quel romanzo. Quel romanzo che ora è nelle mie mani e che io sto recensendo con schiettezza.

Credo che l’empatia debba essere al centro del lavoro di un recensore, esattamente come la capacità d’osservazione e di analisi.

Spero che questo breve racconto di come è nato e si è evoluto il mio book blog vi abbia tenuto compagnia gufetti e che infine possa esservi utile come esperienza, nel caso voleste anche voi crearne uno tutto vostro.

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