«Mi deludi... E io che pensavo fossi curiosa.»
«Curiosa di che?» chiese Maggie confusa.
«Quel ragazzino cerca la tua attenzione da anni ormai. Non ti interessa proprio sapere di chi si tratta?» precisò Gunniver.
«In paese non credo di averlo mai visto, a volte ho paura di immaginarmelo io.»
«Misterioso. Forse mi ripeterò, ma non ti sembra un buon motivo per seguirlo. Dopo tutto questo tempo potresti capire di chi si tratta.»
«Sei proprio bravo a farti gli affari degli altri, vero?»
Gunniver alzò gli occhi da gufo al cielo e non replicò. Era sicuramente l’animale più espressivo che avesse mai conosciuto.
La maghetta tornò a contemplare il paesaggio per qualche secondo.
«Va bene. Seguiamolo.»
Presero la sottile strada sterrata che dava nella boscaglia. Maggie ricordava di aver incontrato quel ragazzino quasi ogni anno nello stesso luogo. Si ripeteva che poteva trattarsi di un bambino in cerca di attenzioni, ma era strano che non fosse cresciuto per niente in tutti quegli anni. La prima memoria nitida che aveva di lui era di quando le apparve di fronte da bambina, non era sicura di ricordare anche l’anno preciso. Ricordava però che giocarono insieme con la Dama che le aveva regalato lo zio per il compleanno. Da quel momento i ricordi si facevano più sfocati. Aveva la sensazione che lui la odiasse, per qualche ragione. Sembrava non volerle più rivolgere la parola. Eppure v’era stato un tempo in cui parlavano, anche se le appariva sbiadito.
“Chi sei in realtà?” pensò, mentre cercava di non inciampare nelle ingombranti radici di un vecchio faggio.
Camminava, trasportando sulla spalla Gunnie, quando udì un’esplosione in lontananza. Pareva quella di un petardo, ma il rumore non era facile da distinguere.
«Cos’è stato?» sobbalzò, colta di sorpresa.
Gunniver emise un gracchio infastidito e scosse le ali. «“Sparo! Sparo!».
«Non può essere un colpo di pistola... sicuramente è qualcos’altro.»
«Hanno ucciso qualcuno nel bosco, non c’è dubbio» scherzò macabro il gufo.
«Ah ah, che ridere. Ti credo proprio. Smettila di gufare.»
«Anche tu a battute sei messa male.»
I due avanzarono fingendo che nulla fosse successo. Quel colpo fu seguito dal silenzio totale. Persino uccellini e grilli avevano smesso di cantare. Udirono in lontananza una risatina, ma non riuscirono a intravedere da dove provenisse. Maggie intuì comunque di chi potesse trattarsi.
«Ehi!» urlò cercando di farsi sentire, inutilmente. Poi si rivolse a Gunnie. «Riesci a capire dov’è andato?»
«Mi hai scambiato per un segugio, per caso?»
«Fantastico. Stiamo camminando a vuoto nel bosco. Sei contento?»
«Torna indietro, se hai paura» la incalzò il volatile.
«Disse il diavoletto nella mia testa» ribatté lei.
«Uuh, sei sempre pungente, eh!»
3. L'esplosione ha incuriosito Maggie, che deciderà di seguire il rumore per scoprire di cosa si tratta
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