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Scrivere un libro: come io vivo la scrittura

Aggiornamento: 12 feb 2019



Vorrei parlare di un argomento che coinvolge, bene o male, tutti gli scrittori: ovvero la stesura di un racconto. Ho rinunciato più volte a scrivere questo tipo di articolo, probabilmente perché trovavo questo argomento troppo complesso. Potrò, perciò, parlare unicamente della mia esperienza e di quello che faccio io quando scrivo. Sono consapevole che esistono svariati modi per portare a compimento il proprio libro, quindi si tratterà di un post in cui vi racconto come vivo personalmente la scrittura.


Trovare l’idea

Forse una delle parti più difficili è proprio cominciare a scrivere, per via di diverse ragioni: perché manca l’ispirazione, perché si crede di non avere abbastanza tempo per farlo, perché si è stanchi, oppure perché si pensa di non essere abbastanza bravi per creare una storia decente. I casi sono tanti. Per me è molto difficile iniziare una storia. Non sempre l’idea geniale ti piove addosso, per questo bisogna trovare un modo per sbloccarsi.

Quello che faccio io quando sono indecisa su cosa scrivere è annotarmi ogni idea che mi passa per la testa su un blocco note, che mi porto sempre dietro. Questa tecnica sembra essere inutile inizialmente, però è un grande aiuto che do alla mia creatività. Perché la consapevolezza che ho di essermi segnata tutte le idee che mi possono essere utili fa concentrare la mia fantasia su quei dettagli. Succede perché io ho una fervida fantasia e se non mi segno ciò che mi viene in mente finisce che mi dimentico tutto nel giro di dieci minuti.

Una volta che si è pensato ad un possibile protagonista e a un abbozzo di storia, vi consiglio di seguire uno schema basilare di racconto, che io ho ritrovato in questa immagine.


Ci sono diversi sistemi in realtà che vi possono essere di aiuto per strutturare la vostra storia, come il metodo fiocco di neve, quello delle cinque W e così via.

Progettare

Comincia quindi una fase non meno difficile della precedente, ma un po’ più divertente: progettare il racconto. Quello che faccio io è cominciare a stendere il capitolo pilota della storia per chiarirmi come voglio caratterizzare il personaggio, o i personaggi, e come voglio narrare la storia. A questo punto si sceglie che genere di racconto sarà (fantascienza, fantasy, giallo, horror, thriller, ecc.). Io tendo a scegliere fin dall’inizio il genere, poi ci sono scrittori che preferiscono sceglierlo a stesura già avviata, probabilmente perché non tanto convinti all’inizio.

Quando comincio ad avere più chiara nella mia mente l’immagine del personaggio, comincio scrivendo la trama a grandi linee. Si può fare in diversi modi: in modo schematico (facendo una linea del tempo o un diagramma), oppure progettando i capitoli, scrivendone un piccolo riassunto sul blocco note, per farsi un’idea di come dovrebbe avanzare la storia. A volte, se non si ha bene in mente un finale per il racconto, la progettazione dei capitoli può aiutare. Io preferisco visualizzare una sfocata linea generale, per poi iniziare a progettare i singoli pezzi, o capitoli. Suddividere la storia in parti comunque mi risulta molto utile per migliorarne l’inquadramento.

Ognuno con il tempo acquisisce una tecnica precisa. Una mia amica scrittrice ad esempio scrive dei pezzi separati, quando se la sente di più, per poi riordinarli tra di loro quando stende il libro. Una tecnica molto particolare, che sicuramente io farei fatica a gestire.


Stesura

Una volta che si ha ben chiaro lo svolgimento del racconto si può cominciare a scriverlo sul serio. Io in genere parto dal primo e finisco con l’ultimo capitolo, come è più comune fare. Ci sono persone che invece sono abituate a scrivere in ordine diverso. La stesura è sicuramente la parte più coinvolgente della scrittura di un libro, perché stai dando forma alla tua opera. Molte volte devi svolgere delle ricerche per arricchirla, renderla realistica, darle una forma concreta.

La stesura della prima bozza della storia è anche uno dei processi più lunghi, perché richiede grande motivazione e concentrazione da parte dell’autore. Io posso metterci mesi, anche anni per completare un libro. Tenendo conto che si tratta pur sempre di una bozza e che quindi non dovrò preoccuparmi troppo dei refusi fino a quando non l’avrò completata.

Molti scrittori fanno fatica a terminare la stesura, perché non si sentono mai soddisfatti di ciò che hanno scritto. All’inizio anche io ero bloccata dall’insoddisfazione. Poi è successo che ho scritto il mio primo libro, grazie alla dead-line impostami dal NaNoWriMo, e da allora mi sono sbloccata. Ho capito che per scrivere un libro dovevo imparare ad abbandonare la concezione di: “storia conclusa” uguale “storia perfetta”, che avevo prima, ovvero la concezione romantica che si ha della scrittura.

Scrivo tutta la storia per intero, anche se non mi convince del tutto, poi vado ad aggiustarla con la correzione di bozze e (nel caso un mio amico beta reader trovasse dei refusi importanti che non ho notato) a riscriverne anche interi capitoli.


Editing

Quando ho completato la mia bozza, si passa al controllo del testo. In genere lo leggo prima io, poi mi faccio dare una mano da degli amici con il beta reading. Nel caso si desiderasse ottenere una correzione di bozze di qualità vi consiglio di cercare un buon editor freelance (figura che lo fa di professione). Nel mio caso non posso permettermi di pagare un editor, perciò mi devo accontentare del libro come lo abbiamo corretto io e i beta reader.

Questa credo sia la fase più lunga di tutto il procedimento, perché l’editing è in sostanza un continuo rileggere la propria storia (in compagnia di altri occhi possibilmente) nel tentativo di correggere più errori possibile, ottimizzando al suo massimo il testo.

Per darvi maggiori informazioni su quale sia la differenza tra beta reader e editor vi rimando a un video di Sara Gavioli, editor freelance che tiene un canale YouTube molto interessante.


Impaginazione e copertina

Per quel che riguarda questo pezzo della produzione, si tratta di un lavoro che di solito mi diverto a fare da sola. Questo è il mio caso, perché comunque pubblico in self-publishing e posso permettermi di progettare tutto io. Nel caso voi voleste pubblicare con una casa editrice, allora il tipo di impaginazione e di copertina dipendono molto dalla politica dell’editore con cui pubblicate.

Conclusione

Chiudendo il discorso, scrivere un libro non è mai facile. Richiede sempre una grande forza di volontà, non solo per completarlo, ma anche per continuare a scrivere senza avvilirsi ogni due per tre: perché la mia scrittura non sembra all’altezza, perché forse non sono così brava a scrivere come credevo e sarebbe stato meglio se fossi andata a coltivare i campi, perché gli altri mi dicono che la storia è bella e a me sembra faccia schifo. Questi sono i pensieri di ogni artista. Ciò che si deve fare è dargli ascolto solo in parte, perché perlopiù siete tormentati dalla sindrome dell’impostore. Il vostro libro potrebbe non essere davvero all’altezza, ma ricordate che l’unico modo per migliorare è proprio fare pratica, sbagliare, continuare a scrivere, per poi diventare più bravi. Bisogna terminare il proprio libro prima di emettere un giudizio affrettato sulle nostre capacità, finendo per non andare più avanti con la stesura.


Ogni storia può essere raccontata e può piacere a qualcuno, che sia scritta in un modo o in un altro. Se pensate di scrivere male, nonostante vi impegnate molto, sappiate che anche i migliori scrittori sbagliano. Non si smette mai di imparare. Se siete messi in difficoltà quando leggete i libri di altri autori, non paragonate il vostro libro al loro: primo perché siete due persone diverse e scrivete probabilmente cose diverse, secondo perché loro hanno avuto un buon editor che li ha aiutati a correggere i loro errori, terzo perché dovete ricordare che, per quanto questi siano autori esperti, anche loro probabilmente si fanno i vostri stessi problemi quando lavorano ad un libro. La differenza è che loro hanno capito che devono andare avanti fino alla fine, evitano di rimanere bloccati perché la storia non gli piace, continuano coraggiosamente a scrivere, perché è l’unico modo per raggiungere il proprio obiettivo.

Focalizzate il vostro obiettivo: pubblicare il vostro libro, e impegnatevi con tutte le vostre forze perché questo avvenga.

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