Partiamo dalle basi: senza ispirazione non si va da nessuna parte. Certo, potrete scrivere comunque, nessuno ve lo impedisce, ma rischiereste di annoiarvi, o di non acquisire la giusta spinta per andare avanti nel vostro progetto.
Con questo post intendo rispondere a una domanda che mi è stata posta più volte: “Come scrivo un libro?”.
Può sembrare una domanda semplice a primo impatto ma, spesso, noi che siamo abituati a scrivere tendiamo a dimenticarci di quelle che sono le mille sfaccettature di questo lavoro e di quanto esso possa risultare complesso agli occhi di una persona esterna.
Come si scrive, in soldoni? Si prende carta e penna e si buttano giù delle idee. In fondo è questo il processo creativo, no?
Questo è ciò che molti vi consiglierebbero. Non è un ragionamento sbagliato, in molti fanno così e scrivono dei pezzi bellissimi, ma non si tratta solo di questo.
Scopriamo insieme, nell’effettivo, come iniziare a scrivere.
ISPIRAZIONE CREATIVA
Partiamo dalle basi: senza ispirazione non si va da nessuna parte.
Certo, potrete scrivere comunque, nessuno ve lo impedisce, ma rischiereste di annoiarvi, o di non acquisire la giusta spinta per andare avanti nel vostro progetto.
La buona riuscita del vostro manoscritto dipende principalmente da voi e da quanto sarete motivati.
Vi consiglio innanzitutto di recuperare il mio vecchio post Iniziare a scrivere: come superare la paura del foglio bianco, nel quale vi spiego molte ragioni per cui vale la pena di iniziare la vostra magica avventura nel mondo della scrittura.
La scrittura è un’arte e, come ogni manifestazione artistica, è spesso guidata da idee, sentimenti e forme di espressione dell’artista.
Questo vale per ogni tipologia di scrittura, anche quella di questo post, per il quale io stessa sono stata ispirata da qualcosa.
Tutto parte da un’idea.
PRENDI NOTA
Mettiamo caso che abbiate già quell’idea e siate pronti a iniziare. Avete quell’immagine stampata in testa, che vi ossessiona già da un po’, e volete sfruttarla al meglio per esprimere voi stessi sulla carta.
Il primo passo da fare a questo punto è recuperare carta e penna per prendere nota.
Nel caso vi sentiste tanto ispirati da voler subito scrivere una scena specifica, fatelo, non vi ferma nessuno. Seguite il flusso creativo.
Se le vostre idee sono ancora un po’ sbiadite invece, non temete: appuntate tutto quello che vi viene in mente, anche idee sparse, non è necessario che siano in ordine per adesso.
SCHEMATIZZAZIONE
Una volta che abbiamo messo su carta più idee possibili, e ciò può avvenire anche in diversi momenti della giornata, della settimana o del mese, passiamo alla parte più importante per chiunque voglia scrivere un libro: la schematizzazione.
Qui ha inizio il vero lavoro dello scrittore, ciò che porta molte persone a cedere sotto il peso del perfezionismo. Il cosiddetto plotting: lo sviluppo del plot (della trama).
Per sviluppare una trama esistono diversi metodi, che possono essere utilizzati, singolarmente o anche insieme:
Lo schema di Propp. Grazie allo studio delle fiabe di Propp, ci è possibile distinguere con precisione alcune caratteristiche inalterabili del racconto. Altro schema simile è quello del Viaggio dell’Eroe, composto da una serie di archetipi che ritroviamo in molte leggende.
La linea del tempo. Forma molto utilizzata dagli scrittori per tenere a mente ogni avvenimento della trama, nel giusto ordine cronologico. Si dimostra estremamente utile per mettere in ordine le idee dall’inizio alla fine della vostra storia. Avere chiara la fine è importante: sapere dove si vuole andare a parare è fondamentale in ogni discorso, d’altronde.
Storyboard. Mettere su una lavagna ogni dettaglio di trama, caratteristiche e background dei personaggi, codificare, dividere, collegare i foglietti. La tecnica dello storyboard è tra quelle più utilizzate proprio per la sua immediatezza. Quando vi svegliate, eccola lì, la vostra lavagna che vi attende e vi ricorda quanto ancora dovete scrivere.
La mappa concettuale. Schema semplice degli eventi importanti relativi al racconto. Vi aiuterà moltissimo sia nella stesura che nella revisione del manoscritto. Se sceglierete inoltre di scrivere un riassunto di ogni capitolo nella sequenza narrativa in cui vorreste farlo apparire (che può anche essere diversa dalla sequenza cronologica della storia) riuscirete a organizzare al meglio la struttura del vostro libro ancora prima di averlo scritto e ciò vi renderà il lavoro molto più semplice.
La stesura istintiva. Molti scrittori iniziano così il proprio libro. Partendo da un’idea, si lasciano guidare dall’ispirazione del momento per buttare giù scene su scene. Il difetto di questo metodo è la disorganizzazione. Può dare soddisfazione nell’immediato, certo, ma è molto complicato mettere in ordine le idee in fase di riorganizzazione, visto che avrete tanti pezzi già scritti e che probabilmente dovrete modificare più volte. Eppure, nonostante questa tecnica risulti inutilmente complessa, ho conosciuto qualcuno in grado di incastrare perfettamente ogni scena come un collage. Per fare una cosa del genere ci vuole un’eccezionale memoria per i dettagli, perciò se non ricordate tutto perfettamente non vi conviene farlo.
Nella fase del plotting non è obbligatorio utilizzare la carta, ormai esistono svariate risorse digitali a nostra disposizione. Applicazioni come Bibisco, Novelist, Ulysses, Evernote o tante altre che sono studiate apposta per aiutarci nella schematizzazione dei nostri testi.
MANTENERE LA CONCENTRAZIONE
Siccome spesso non ci è possibile isolarci in una baracca sulla cima di un monte, o gettare il telefono dalla finestra per liberarci da ogni distrazione, per limitare il più possibile lo stress dato da una cattiva concentrazione si utilizza la tecnica del pomodoro. Funziona per ogni tipo di attività: studio, lavoro, sport e passatempi. Consiste nell’utilizzo di un timer per controllare il tempo speso in un’attività specifica. Per ogni attività imposterete un’ora, o due, e alla scadenza seguirà una pausa di qualche minuto. Non solo vi aiuterà a mantenervi concentrati su quello che state facendo, ma aumenterà anche la vostra voglia di fare. Esistono svariate applicazioni che si basano su questa tecnica come Forest, Study Bunny e così via.
Un altro modo per mantenere la concentrazione può essere anche ascoltare degli ambience (suoni d’ambiente), o delle musiche rilassanti. Per questo ci sono applicazioni come Noisli, o playlist specifiche online, come quella che ho creato sul mio canale YouTube.
Molto utili ad accendere la motivazione possono essere anche delle sfide, come quella del NaNoWriMo, per la quale esiste un'intera comunità online pronta a tenervi compagnia in questa burrascosa avventura.
Per altri consigli su come mantenere la concentrazione ti rimando sempre al mio precedente articolo.
STENDERE IL TESTO
Perché si parla a tutti gli effetti di “stesura” a questo punto e non di “scrittura”?
È mia opinione che l’utilizzo di questi due termini abbia un significato preciso. “Scrivere un testo” vuol dire mettere delle parole, simboli o segni sulla carta, non necessariamente seguendo un ordine. “Stendere il testo” dà più l’idea di utilizzare tutti i dati in proprio possesso, ottenuti con lo studio e il plotting, per scrivere un libro.
Una volta che avremo lavorato alla schematizzazione del nostro racconto, questa fase può essere soltanto una discesa.
È finalmente arrivato il momento di lasciarsi guidare dal proprio istinto, lasciare che i personaggi e i luoghi che avete così ampiamente studiato vivano di vita propria, si caccino nei guai, si trasformino, che seguano i vostri piani, ma non troppo.
Vi chiederete, quindi: “Per cosa ho fatto tutto questo lavoro di schematizzazione se poi devo lasciare i miei personaggi a briglia sciolta?”.
Penso non sia d’obbligo rispettare il “copione”. Ogni scrittore ha idee diverse su questo. È mia opinione che se il vostro personaggio vi conquista a tal punto da spingervi a scrivere una scena, anche se non calcolata nel quadro generale delle cose, dovreste seguire il vostro istinto, scriverla e basta.
A questo vi serve la schematizzazione, a non temere di perdersi nella spontaneità della storia. Abbandonatevi al flusso creativo, finché ne avrete la possibilità.
CORREZIONE BOZZE ED EDITING
Innanzitutto, complimenti! Se siete arrivati a questo punto può voler dire soltanto che avrete finito di scrivere il vostro libro.
Vi sconsiglio di iniziare a correggere il vostro testo mentre siete nel pieno della stesura, perché: “Così faccio prima”. Rischierete di rallentare il lavoro più del dovuto.
È arrivato il momento di prendere tutto ciò che abbiamo scritto e rileggerlo, rileggerlo, rileggerlo. Una volta che ne avrete la testa piena, dovrete assicurarvi di far leggere il testo almeno ad altre tre persone (i cosiddetti beta-reader), più sono meglio è. Possono essere degli amici volenterosi, o possono far parte di un gruppo di persone appassionate di lettura come i ragazzi di Scripta.
In questa fase correggerete più refusi possibili, di modo da migliorare la qualità e la struttura del vostro testo. Per questa ragione, vi avviso: preparatevi anche a stravolgere il manoscritto, se necessario, a riscrivere intere parti, descrizioni, colpi di scena, o la cronologia degli eventi. Se qualcosa non vi quadra, non fatevi remore a modificarla.
So bene che è un passo difficile, perché il nostro libro è il nostro pargolo, ma va fatto.
Il passo successivo può essere l’intervento di un Editor professionista che, con il giusto compenso, vi aiuterà a portare la qualità del vostro manoscritto a livelli molto alti, dandogli una forma corretta e una struttura più adeguata in prospettiva di una futura pubblicazione.
Portato a termine l’editing avrete finalmente un testo completo e pronto per la pubblicazione.
Di questo aspetto vi parlo più approfonditamente nel post Self-publishing: 7 siti per chi vuole pubblicare un libro.
Nel caso foste interessati a conoscere altri metodi di pubblicazione dei vostri racconti ecco tre articoli che fanno al caso vostro:
In ultimo, ci tengo a ricordarvi che online potrete trovare una marea di corsi, webinar e post gratuiti sulla scrittura creativa, come:
Il Corso base di scrittura creativa di Duca di Baionette;
Il canale di Rotte Narrative, sempre pronto a spiegarvi al meglio i mestieri legati al mondo della scrittura;
Il canale di Sara Gavioli, editor simpatica e informata che sfrutta il suo angolo sul web per fare informazione sul mondo dell’editoria. Vi consiglio anche la sua newsletter gratuita Ikilist.
Ricordatevi di seguirmi su Instagram per ulteriori aggiornamenti, sulla mia pagina @missmaggiepaper. Mi succede spesso di condividere post di pagine, canali e siti interessanti di scrittori, editor o blogger che conoscono bene i libri e tutto ciò che ci gira attorno. Ogni tanto vi capiterà anche di vedere qualche segnalazione o recensione librosa.
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