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"Edenya", di Laura Rizzoglio - Recensione

Immagine del redattore: MaggieMaggie

Aggiornamento: 23 lug 2021



Eccomi tornata dal mio lungo viaggio, gufetti, e quale modo migliore di tornare se non narrandovi quello che ha significato per me. Oggi parliamo di “Edenya” un romanzo per ragazzi dal tono gothic fantasy.

Quando si tratta di mitologia cristiana ho sempre un po’ di perplessità, non amando il genere. Perciò, o il libro mi conquista oppure lo abbandono dopo poche pagine. “Edenya” mi ha conquistata piano piano, perché tratta il tema in modo diverso e interessante, pare più un epic fantasy che un gothic. Le figure degli “angeli” mi sono apparse come creature aliene appartenenti a una civiltà che vive su un altro pianeta, una scelta particolare che ha catturato il mio interesse.

Il libro si fregia di diversi protagonisti, tra i quali troviamo i miei personaggi preferiti, Adam (che per me è il reale protagonista della storia) ed Eloi (anche detto “Maestoso come un sasso di Stonehenge”), due cherubini; le piccole Clara e Anna; infine Angelica e Christian, personaggio importantissimo per la storia.

Il libro racconta con delicatezza eventi anche piuttosto cruenti, lasciandoti a volte quel pizzicore agli occhi che preannuncia il pianto. La dipartita di Angelica mi ha scossa, ci mancava poco che mi mettessi in un angolino a dondolarmi. L’inizio della storia, come anche alcuni personaggi, mi ha subito ricordato il primo libro de “Le cronache di Narnia”. Ad esempio nell’episodio dell’incontro tra Angelica e Christian, che somigliano tantissimo a Polly e Digory, e la figura della Serafina Nelka’el, l’antagonista del libro, che è molto simile a Jadis (la Strega Bianca). Adam appare come una figura paterna e tormentata, per questo mi ha conquistata, sia mai che uno dei miei personaggi preferiti non abbia un passato burrascoso, sia mai. Ho messo subito in contrapposizione la figura di Adam, veicolo di tormenti e sensi di colpa prettamente umani, con Clara e Anna, che sono invece il veicolo della speranza dell’autrice. Mi è piaciuto il rapporto puro che si è creato tra le due ragazzine, che si fanno forza a vicenda, diventando subito una squadra. Forse anche troppo presto, ma è anche vero che l’autrice aveva già pensato di renderle profondamente legate, non solo dall’amicizia. Siamo in un mondo dove gli angeli esistono, tutto è possibile. Per quel che riguarda i dialoghi, ho avuto l’impressione che in alcuni punti fossero un po’ artefatti, magari un po’ troppo carichi di leggerezza e innocenza, soprattutto quelli di alcuni personaggi adulti.

La scrittura è simpatica e scorrevole, tanto che le pagine mi sono scivolate una dietro l’altra. Mi è dispiaciuto molto per l’editing scarso, perché maggiore cura avrebbe reso l’opera ancora più bella da vivere.

Mi sono divertita tantissimo a condividere l’esperienza della lettura anche nelle live su Instagram. È risaputo che condividere con gli altri un libro lo rende ancora più bello. Sicuramente ripeterò l’esperienza.

Il racconto mi ha trasmesso un senso di innocenza e dolcezza meravigliosi. Mi ero troppo abituata a leggere racconti saturi di cinismo e pessimismo, perciò inizialmente ho dovuto abituarmi allo stile dell’autrice, che mescola argomenti di carattere serio ad altri volti a sdrammatizzare, a volte anche in modo esagerato.

Per gusto personale, non mi è piaciuto ritrovare citazioni frequenti di altre opere all’interno della narrazione (come la proverbiale passione dell’autrice per Angel e Buffy), anche se in un romanzo per ragazzi è una scelta che non sconvolge. Invece ho gradito molto i pezzi poetici inseriti dalla scrittrice all’inizio di ogni capitolo.

In conclusione, ho adorato questo libro perché mi ha fatta ridere tantissimo e anche commuovere in qualche scena. Lo trovo un libro davvero adatto ai ragazzi, di quel genere che non trovavo ormai da tempo. Credo che meriti una revisione più accurata, perché merita di essere letto tutto d’un fiato e senza intoppi. Ho amato anche le descrizioni caratteriali dei personaggi, soprattutto quelle degli angeli.

Credo che questo libro mi abbia lasciato qualcosa di buono alla fine e questo è stato grazie alla simpatia e bravura dell’autrice.

Una scena che mi ha fatta rotolare dalle risate è stata quella dello scontro finale, quando Anna e Clara, invece di combattere il boss finale, festeggiano il loro ritrovamento urlando come pazze. Nel mentre immaginavo la faccia perplessa di Nelka’el, del tipo “Ma chi me l’ha fatto fare”. Meraviglia. Vi consiglio di leggerlo, soprattutto se siete appassionati di racconti fantasy per ragazzi.


Trama


E se gli angeli esistessero veramente, ma non fossero quegli esseri alati che il nostro immaginario collettivo ci ha sempre fatto credere? Due mondi legati indissolubilmente da secoli, un paradiso che pare tale, ma nasconde in fondo crudeltà, amori proibiti e divinità assetate di sangue e potere. Due ragazze troveranno in loro stesse e nella loro amicizia la forza per perdonare e combattere il male, scoprendo infine un segreto che le porterà alla vittoria.


Nel caso apprezzaste il mio lavoro potete


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Dulcis in fundo, passiamo a una piccola intervista all’autrice e conosciamola un po’ meglio. Laura Rizzoglio mi è parsa subito una persona deliziosa. Mi è piaciuto molto discutere con lei del libro e scoprirne i retroscena.


Quando hai iniziato a scrivere?


Per diletto ho iniziato a vent'anni, gli anni universitari, quelli della ribellione e delle emozioni forti. Le poesie che sono ad inizio di ogni capitolo di “Edenya” sorgono in quel periodo, leggermente riadattate. Sono servite molto bene allo scopo. Poi la vita, il lavoro, i figli mi hanno fatto dimenticare i miei sogni o forse mi hanno fatto credere che, essendo sogni, avrebbero dovuto essere relegati alle fantasie e non più vissuti. Ora, invece, mi sento di nuovo adolescente e scrivo. Ed è bellissimo.


Come ti è venuta l’idea di Edenya e quali sono state le tue ispirazioni?


Edenya è nato da una mia enorme crisi spirituale, in seguito alla morte di mia nonna. Ritrovare il genere fantasy con mia figlia mi ha dato lo spunto per trasporre il mio malessere in un mondo alieno, cercando di sconfiggere tabù e restrizioni mentali tipiche del nostro mondo.


Dalla storia si vede che tieni in particolare ai personaggi di Clara e Anna, da cosa sono nate?


Anna è in tutto e per tutto mia figlia Anna. La sua immersione è la danza, infatti lei lotta per diventare una ballerina e sono fiera di lei ogni singolo minuto della mia vita. Clara è un horcrux di me stessa. Il loro legame è forte e indissolubile, per quanto possano esserci incomprensioni e difficoltà (come ci saranno) loro si vogliono bene. Questo è il concetto base del libro.


Perché hai scelto la tematica degli angeli e, soprattutto, se dovessi descrivere gli abitanti di Edenya, come li definiresti?


Edenya potrebbe essere una sorta di Terra ma migliore. Ogni leggenda secondo me ha un briciolo di verità. Elfi, maghi, streghe, vampiri, demoni e angeli hanno origini antiche. Mi sono divertita a trovare un'origine differente da quella che solitamente viene data dalla teologia.

Ogni Serafino ha un colore predominante, emana una luce soffusa che risplende all'esterno. In “Illirya” (il secondo capitolo della saga) questa caratteristica viene spiegata meglio. In “Edenya” ne presento solo due (serafini), insieme a un'infarinatura del mondo in sé, per dare un'idea.

Nelka'el riprende molto i tratti della regina dei ghiacci di “Narnia”, Milah'el mi ricorda molto Apollo di “Percy Jackson”. Io mi affeziono ad alcuni personaggi, ne estrapolo alcune caratteristiche e li elaboro a mio piacimento.


Questa è la domanda che attendevo più di tutte, come hai pensato al personaggio di Adam?


Adam è un altro mio horcrux. È solo mio. È il dilemma di fare la cosa giusta, combattuto in eterno tra il bene e il male, tra le regole e ciò che detta l'anima. Culla il suo senso di colpa per tenerlo sempre a mente, ma non ne rimane schiacciato. La sua pace è solo nella sua “persona” (che non dirò naturalmente), solo lei può dargli quella pace e quel perdono che anela.


Ci sarà un prossimo volume di Edenya?


"Illirya" è in seconda stesura. Sarà una trilogia, "La trilogia dell'anima". In "Illirya" si conosce un altro mondo ancora. Come tre sono i soli di Edenya, tre saranno i mondi legati tra loro. Altre sorprese e altri protagonisti.



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