Siamo spalla a spalla e i suoi capelli mi accarezzano il collo a ogni sussulto del vento, il profumo della sua pelle entra nelle mie narici. Se mi volterò lei svanirà, lo so perché succede sempre così. È forte la tentazione, ma devo resistere, voglio che questa volta duri il più possibile. Provo ad abbassare lo sguardo, ma il lago non riflette la sua immagine. Come sempre non mi è dato vederla. Lei mi tocca la spalla, e poi, per la prima volta, parla «Presto… ci rivedremo.»
Da qualche anno attendevo l’occasione di leggere “Project Digito: Anima". Seguendo Marco Chiaravalle sui social ero molto incuriosita da questo racconto, perciò non ho esitato a comprare il suo libro, conservandolo gelosamente nella mia libreria fino al momento propizio.
Il momento, ebbene sì, è arrivato. Ho vissuto questa intensa avventura, che mi ha incuriosita sempre più di pagina in pagina.
“Project Digito: Anima”, che per semplicità chiamerò “Digito” in questa recensione, è un romanzo thriller dai tratti fantasy e distopici. La storia si ambienta in una Roma dei giorni nostri, città in cui vive Simone Baum, il protagonista.
Il nome non è casuale, perché l’autore si è ispirato proprio a “Il Mago di Oz”, di L. Frank Baum. Si trovano molti riferimenti a proprio a quest’opera, cominciando dai titoli dei capitoli e finendo con alcuni personaggi che verranno paragonati proprio ai personaggi del racconto di Baum.
È un libro dall’atmosfera cupa, evidenziata dalla pioggia, che sembra essere il filo conduttore della prima parte della storia. Si percepisce anche il fascino che l’autore prova per il tema del sogno. All’interno di “Digito” troviamo spesso situazioni, o elementi narrativi che riguardano proprio la sfera onirica. Il protagonista vive la vita di un’altra persona attraverso i sogni. Il Resilience, il macchinario su cui sta lavorando Simone con il suo team, è esso stesso uno strumento che si basa sull’onirismo.
Gli incubi, i sogni ricorrenti, i sogni lucidi e i sogni premonitori sono aspetti che vediamo spesso apparire in questo libro. Il sogno è a tutti gli effetti lo strumento attraverso cui si palesa il “fuoco” di Simone, il suo potere. Grazie a quest'ultimo egli riesce a vedere Dahlia e capisce di essere collegato a lei in qualche maniera.
Il protagonista è un puro di cuore, un “cavaliere senza macchia e senza paura”, si potrebbe dire.
Ammetto che, immaginandomelo, non ho potuto fare a meno di dargli l’aspetto dell’autore. Dentro di me ho percepito una forte influenza di Marco in questo personaggio.
Simone indagherà su diversi avvenimenti tragici dietro al Resilience, scoprirà realtà terrificanti e persone con poteri inimmaginabili.
“Digito” tratta di moltissime tematiche, tra le quali penso che quella dell’amicizia/amore e della speranza siano le più importanti. Simone è circondato di persone disposte ad aiutarlo, come ad esempio il suo grande amico Luca o l’anziana Maria, che si sacrificherebbero per lui senza pensarci due volte. In loro arde la speranza, quello che è il vero tema del libro, secondo me. Ciò che salva l’essere umano dall’idea del fallimento: la possibilità di riprovare, di rivivere ogni agognato istante.
È un libro ricco di tematiche profonde, capace di affascinare e rapire il lettore. L’autore sfrutta in alcuni momenti anche dei fatti reali per rimodellarli a suo piacimento nella storia e donarle maggiore realismo.
“Non siamo che numeri in questo mondo”, un pensiero che non fa che spandersi dall’inizio del libro per raggiungere la sua apoteosi nel finale. Noi non siamo che numeri, per questo l’unica cosa che ci frena dall’abbandonare tutto è la speranza di fare la differenza.
Concludendo, “Project Digito: Anima” è un romanzo ricco di emozioni, vi farà ridere e commuovere. L'aspetto onirico mi ha molto colpita, perché io stessa sono affascinata dal concetto di “sogno”, capace di ispirarmi per tanti racconti (Il richiamo di Morfeo ne è un esempio). Si lascia leggere ed è scorrevole, ma non è un racconto leggero, anzi, alcune scene sono pesanti.
È un racconto fatto per restarti nel cuore, una perla, e sono orgogliosa di conservarlo tra i miei preferiti.
Credo che i quattro anni che Marco Chiaravalle ha impiegato per scriverlo siano stati senz’altro ben spesi. Ammetto che spero tanto in un sequel.
Leggetelo, è da recuperare.
Trama del libro
Simone ha un lavoro che lo impegna per la maggior parte della sua giornata, presso un’azienda che sta cercando di trovare un sistema per aiutare le persone a superare gli eventi traumatici vissuti, tramite i sogni.
Quando inizia a ricevere una serie di strane notizie e a sentirsi osservato e seguito, decide di provare a capire qualcosa in più sulle persone che si sono sottoposte al trattamento della Eden, l’azienda presso cui lavora.
Ma strani sogni e un sonnambulismo di cui non ha mai sofferto prima non lo aiutano a ragionare con lucidità.
Ecco un'intervista all'autore. Ne ho trovate ben due su You Tube.
Nel caso apprezzaste i miei contenuti potete offrirmi
Comments