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"Quello che non sai di me" - Recensione

Aggiornamento: 18 giu 2019



Quello che non sai di me

Quello che non sai di me è un thriller che vede come protagonisti l’investigatrice privata Evie Clarke e il medico legale Julian Thompson. Ho trovato l’inizio del libro molto avvincente e ho letteralmente divorato le prime pagine. Ero molto incuriosita dalla storia della morte della madre di Evie e, al suo incontro con Julian, ho davvero sperato che avesse delle ragioni più profonde per inseguire il medico, scegliendo di diventare addirittura sua vicina di casa (ammetto che all’inizio ho sospettato molto di Julian). Immaginavo che quest’ultimo nascondesse qualcosa di molto più importante di quello che ci vien fatto capire dalle autrici. Mi sono immaginata perciò qualcosa di molto intricato e per questa ragione la storia d’amore e infedeltà che nasce tra i due mi ha un po’ deluso. Nonostante questo però la Allegretto e la Pirro hanno saputo gestire il confronto passionale tra i due egregiamente. I pezzi in cui gli amanti hanno modo di parlare e confrontarsi, il loro modo di esprimersi, i loro pensieri sembrano quelli di persone reali e li caratterizzano molto bene. Spezzo quindi una lancia a favore delle autrici, nonostante la loro storia d’amore mi sia sembrata un po’ scontata. Mi è risultato anche difficile calarmi nei loro panni per compassione nei confronti della compagna di Julian, Felicity, ma questa è un’opinione più personale. Temo però che la concentrazione eccessiva sulla storia d’amore abbia sviato un po’ troppo le acque dalla questione principale: chi sono i colpevoli della morte della madre di Evie e di quella di Julian? Ho atteso a lungo che si ritornasse sulla strada del giallo, abbandonando, almeno in parte, la storia romantica e per me da questo punto di vista il romanzo ha perso punti.

In conclusione, l’ho trovato un libro ben scritto, ben strutturato, con dei personaggi ben caratterizzati, ma poco equilibrato. Le stesse autrici alla fine ammettono di aver lasciato il lettore con molte domande in sospeso, un numero che sicuramente avrebbero potuto smaltire un po’ con il primo volume. Spero perciò che nel seguito la Allegretti e la Pirro si concentreranno di meno sulla storia romantica dei protagonisti e di più sulle svolte narrative e la risoluzione del caso. Inoltre sarebbe bello ottenere più informazioni sulle vite dei protagonisti, che fino ad adesso ci sono state celate. Devo ammettere che, per essere il loro primo romanzo, le autrici se la sono cavata davvero bene, perciò rivolgo a loro i miei più sentiti complimenti.


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